Cos'è la reflessologia?

 

È una “tecnica” naturale, non invasiva basata sulla digitopressione di specifici punti, detti reflessogeni, situati sul piede; si fonda sul presupposto che questi punti, accomunati in zone, abbiano dirette correlazioni in tutte le parti del corpo; lo stimolo è finalizzato al recupero e al mantenimento dell’equilibrio energetico all’interno dell’organismo.

L’obiettivo della reflessologia è quello di portare benessere e migliorare la qualità della vita. Per questo motivo può essere utilizzata in presenza di un grande numero di disarmonie e stress. Il suo ingrediente principale è il rilassamento che sa indurre.

La reflessologia si propone come una tecnica di approccio globale al corpo, del quale equilibra non singole parti, ma il tutto.

Il confine fra uomo sano o malato non è molto netto: lo stato di equilibrio instabile caratterizza ò anche con positivi risvolti adattivi per la specie. Il rilassamento che accompagna e segue la manipolazione del piede si traduce in un’immediata riduzione dei livelli di stress portando l’individuo in una condizione di benessere, magari già vissuta, ma il cui ricordo si presenta coi contorni sfumati.

Se si guarda un bambino che scopre il piede come parte di sé, lo accarezza, lo morde, lo bacia mentre la madre lo asseconda in questa piacevole attività, si rimane colpiti dalla serenità dei loro volti.

In reflessologia non si fanno miracoli: si usano solo tecniche corrette di ricerca e di stimolazione per sfruttare le capacità informative e riequilibrative del piede stesso. I reflessologi possono dare un serio contributo al mantenimento e alla restituzione del benessere corporeo. E’ il malato che deve farsi carico della propria salute e che deve valutare ciò che l’accertamento sul piede ha messo in luce per prendere le decisioni che più sono adatte al suo caso.

La salute è un bene prezioso che mai si dovrebbe compromettere con il rischio di perderla, perché riconquistarla comporta un impegno più oneroso di quello che richiederebbe un’attenzione costante e responsabile al proprio stile di vita e, in una prospettiva più ampia, anche all’ambiente in cui si vive.

 

In un suo libro Elipio Zamboni scrisse che potrebbe essere utile che sulla porta di ogni reflessologo fosse scritto: “Facciamo il possibile per voi, ma per il  miracolo dobbiamo organizzarci insieme”, perché il miracolo della salute è un lavoro di cooperazione duro e costante: nessuno guarisce se non vuol guarire.