Tecnica Metamorfica

La Tecnica Metamorfica nasce dalla ricerca, iniziata negli anni ’50,
che il naturopata inglese Robert St. John effettua su bambini autistici
e affetti da sindrome di Down.

Egli intuisce che il periodo prenatale si riflette su alcune parti dei piedi, delle mani e della testa.
Durante la gestazione si gettano le fondamenta di quell’essere unico e irripetibile che ciascuno di noi è. Gli eventi vissuti in quell’arco di tempo sono quelli che influenzano il nostro modo di essere e di comportarci.

La Tecnica Metamorfica ha una visione olistica della realtà:
guarda l‘individuo nella sua interezza.
Se c’è un malessere fisico, per esempio,
vuol dire che c’è qualcosa della nostra vita che abbiamo
bisogno di osservare e trasformare.

Di solito guardiamo la realtà
secondo il principio di causa ed effetto,
mentre la Tecnica Metamorfica si fonda sul principio di corrispondenza,
in base al quale tutto è specchio di qualcos'altro..

Le cellule del nostro corpo sono impregnate di tutte le esperienze della nostra vita, incluso il periodo prenatale (dal concepimento alla nascita). E’ l’insieme di queste memorie che può essere trasformato. Di solito portiamo l’attenzione sulla realtà che ci circonda e siamo poco inclini a osservare ciò che accade dentro di noi. Per questo molto spesso tante percezioni e sensazioni rimangono inconsce.
Quando una determinata esperienza della nostra vita quotidiana vibra con la memoria di un momento particolare del nostro vissuto fetale percepito come limitante, i pensieri, le emozioni e le credenze ad esso connessi, danno origine a schemi energetici che, se non riconosciuti e trasformati, si possono manifestare in malattie di vario genere e intensità sul piano mentale, emotivo, fisico e/o comportamentale. Gli schemi energetici, dunque, si possono esprimere a diversi livelli, ed è su di essi che la forza vitale agisce per operare gli opportuni cambiamenti di rotta.

Per esempio, sulla pianta del piede sono riflessi gli organi presenti nel corpo. Se una parte del piede è dolente, è possibile sapere quale o quali organi essa riflette. Inoltre essa ha delle corrispondenze con una fase precisa della gestazione, e quindi col vissuto relativo a quel periodo.

Non è a causa del lavoro del praticante che la persona si trasforma. La persona si trasforma perché è viva: sente che è il momento di cambiare il suo panorama interno ed ha bisogno di entrare maggiormente in contatto con se stessa. E lo fa assieme al praticante.

Questo desiderio di cambiamento può non essere completamente cosciente, come nel caso del bambino con deficit nell'apprendimento, ma è una risposta interiore al naturale procedere della vita verso la sua realizzazione.

Poiché è la forza vitale di chi riceve la seduta che è all’opera, la TM è sicura, non ha controindicazioni ed è adatta a tutti.

La TM non comporta la cura di sintomi particolari, genera piuttosto un movimento di trasformazione di vecchi schemi mentali e/o comportamentali, legati anche a patologie di antica data sia fisiche che psicologiche. Può essere usata contemporaneamente alle cure che la persona segue.

Molti tra coloro che si rivolgono alla TM, trovano che nei periodi critici della vita, di solito legati ad un passaggio (infanzia, adolescenza, gravidanza, menopausa o andropausa, trasloco, separazione, lutto, problemi di lavoro…), sono capaci di rispondere alle varie situazioni più efficacemente, come se avessero più energia a disposizione. Talvolta le persone notano di aver avuto dei cambiamenti fisici, emotivi e/o comportamentali.

Dato che la TM risulta piacevole e rilassante, la si può ricevere ogni qualvolta se ne senta il bisogno, come strumento di crescita e di sviluppo delle proprie potenzialità.

E' quindi possibile per tutti,
col sostegno della Tecnica Metamorfica,
trasformare la propria vita e avvicinarsi
sempre di più alla realizzazione
del proprio potenziale umano.

 

Tratto da: Associazione Tecnica Metamorfica Italiana -  www.tecnicametamorfica.it