Ua lettera di Hahnemann, padre dell’omeopatia

Ua lettera di Hahnemann, padre dell’omeopatia
La missiva, datata 1799, intessuta su una trama di saggia e sottile ironia, contiene consigli ancora utili per noi che viviamo in un periodo così pieno di stress e di falsi bisogni!!
 
“Mio caro (...) , per ora devo affermare che lei è veramente sulla via della guarigione e che le principali fonti della sua malattia sono state eliminate. Tutte tranne una, che ancora persiste ed è la causa delle sue ricadute. La delicata macchina umana non è stata concepita per essere sottoposta ad un superlavoro: l’uomo non può strapazzare la sua energia e le sue capacità senza pagare pegno. Sia che lo faccia per ambizione, sia per amore di guadagno o per qualsiasi altro motivo degno di lode o di biasimo, l’uomo finisce per mettersi in opposizione all’ordine naturale ed il suo fisico finirà per subirne danni o addirittura la distruzione. (...) Si ricordi: ciò che non riesce a fare in una settimana, può tranquillamente farlo in due. (...) Non è soltanto l’estenuante sforzo fisico che la danneggia quanto, maggiormente, la concomitante tensione mentale che, a sua volta, finisce per compromettere la tenuta fisica in un vero circolo vizioso. Se non assumerà un atteggiamento d’imperturbabilità, adottando il principio di vivere dapprima per se stesso e poi per gli altri, allora ci sarà ben poca speranza che lei sarà nella tomba. Se si è saggi si può godere di buona salute ed arrivare a vivere fino a tarda età. Se qualcosa la infastidisce o la turba, non ci presti attenzione: se qualcosa è troppo per lei scelga di non averci niente a che fare; se qualcuno la incalza, le sta addosso, la vuol fare troppo sgobbare, rallenti e se la rida di questi matti che vorrebbero renderla infelice. Faccia solo quello che riesce a fare agevolmente senza sforzarsi eccessivamente; per quello che non è in grado di fare, beh, non se la prenda più di tanto. (...) Così si vive in maniera più degna di lode, più saggia, più prudente, piuttosto che lavorare ad un ritmo mozzafiato, senza un attimo di respiro, con tutto il nostro sistema nervoso costantemente sotto tensione. (...) Si sforzi di conseguire un po’ di imperturbabilità, di calma (...) Allora il sangue scorrerà nelle arterie senza sforzo né ostacoli, né ci saranno crisi ipertensive. Nessun sogno orribile disturba il sonno di chi si mette a letto per riposarsi senza avere i nervi tesi come una corda di violino. L’uomo libero dalle preoccupazioni si sveglia al mattino senza ansie per tutte le molteplici occupazioni che deve affrontare durante la giornata. (...) Lasci che gli uomini irrequieti, autodistruttivi, agiscano in modo tanto irragionevole quanto dannoso verso se stessi così come gli va; lasci che si comportino da folli. (...)”
Dr. S. Hahnemann
 
Ps: Quand’anche le dovessero rimanere in tasca solamente pochi soldi, continui allegro e felice. La Provvidenza vigila su di noi, e un fortunato cambiamento rimetterà tutto a posto di nuovo. Di quanto abbiamo bisogno per vivere? Di quanto cibo e bevande per rimetterci in sesto, di quanto per ripararci dal freddo e dal caldo? Molto meno che di un po’ di coraggio: quando l’abbiamo riusciamo a procurarci il minimo indispensabile senza molta fatica. Il saggio ha bisogno di ben poco.
 
(tratto da RO Riflessi di Benessere – Reflessologia Oggi)